mercoledì 28 luglio 2010

Modello Classic: Portafoglio Agosto

Eccoci quindi al primo appuntamento con il Modello Classic.

Gli aggiornamenti, come detto, seguiranno cadenza mensile. Tipicamente, compatibilmente con gli impegni, conto di ridefinire i portafogli sulla base dei valori e degli indicatori dell'ultimo mercoledì del mese (la pubblicazione sul blog avverrà il mercoledì stesso o il giorno dopo).

Contestualmente, pubblicherò anche le performance dei portafogli del mese precedente (cosa che ovviamente questo mese non posso fare), oltre ovviamente allo storico completo.

Come già menzionato nella descrizione del modello, a cui vi rinvio, il Modello Classic definisce 2 portafogli: uno "Top", che comprende i 10 titoli che il modello considera più attraenti ed uno "Worst" che comprende i 10 titoli meno attraenti.

Ecco i titoli scelti per il prossimo mese di agosto, selezionati sulla base dei valori ed indicatori di oggi:



Portafoglio Top
Titolo Industry Paese
RWE AG Electric Germania
Koninklijke Ahold NV Food Olanda
Fuchs Petrolub AG Oil&Gas Germania
Wolters Kluwer NV Media Olanda
Orion OYJ Pharmaceuticals Finlandia
Danieli & C Machinery-Constr&Mining Italia
Portugal Telecom SGPS SA Telecommunications Portogallo
Thales SA Aerospace/Defense Francia
DiaSorin SpA Healthcare-Products Italia
Alstom SA Machinery-Diversified Francia









PortafoglioWorst
Titolo Industry Paese
Leoni AG Electrical Compo&Equip Germania
Altran Technologies SA Commercial Services Francia
M-real OYJ Forest Products&Paper Finlandia
Koninklijke Wessanen NV Food Olanda
NicOx SA Biotechnology Francia
Faurecia Auto Parts&Equipment Francia
Sky Deutschland AG Media Germania
KUKA AG Hand/Machine Tools Germania
Q-Cells SE Semiconductors Germania
Digital Multimedia Technologie Telecommunications Italia


A fine agosto ci ritroveremo per verificare le performance dei 2 portafogli, anche in confronto al mercato nel suo complesso, e per definire i portafogli di settembre.

Modello Classic: Descrizione

Eccoci alla descrizione del primo modello di screening, denominato Classic.


Finalità

Leggendo vari blog e forum finanziari, mi ha sempre colpito il fatto come i titoli su cui maggiormente si concentra l'attenzione degli investitori siano solitamente titoli traballanti, dalle prospettive incerte, che non generano utili o che, se lo fanno, presentano multipli decisamente elevati. Gli investitori si avvicinano a questi titoli attirati da prospettive di utili mirabolanti, salvo poi rimanerne il più delle volte scottati.

Il Modello Classic punta invece ad individuare titoli e società che presentino caratteristiche "qualitative" superiori alla media, in termini di redditività, solidità finanziaria, multipli di mercato contenuti, tassi di crescita elevati, ridotta rischiosità, corretta impostazione di tipo "tecnico".

Chiaramente non esistono titoli che soddisfino contemporaneamente tutti questi requisiti. Il modello cercherà pertanto di individuare quelli che più si avvicinano a queste caratteristiche. Tali titoli confluiranno in un portafoglio "top", che comprenderà 10 azioni equipesate.

Il modello non punta (e non potrebbe farlo) a sovraperformare il mercato con costanza. Ci saranno con tutte probabilità fasi di mercato, magari anche lunghe, dove il portafoglio top rimarrà indietro sia rispetto al mercato nel suo complesso, sia rispetto ai titoli che presentino qualità opposte a quelle ricercate (che verranno inclusi in un portafoglio worst). Lo scopo dell'analisi sarà però verificare se, come credo, l'approccio seguito permetterà di ottenere nel medio-lungo periodo una overperformance non solo in termini di rendimento puro, ma soprattutto in termini di rendimento aggiustato per il rischio.

Occorre anche sottolineare come, pur puntando a selezionare titoli dalle caratteristiche e qualità migliori rispetto alla media di mercato, il portafoglio sarà per quanto ovvio soggetto all'andamento generale dei corsi azionari e, in fasi di bear market, non potrà fare altro che limitare le perdite.



Universo di titoli considerato

Le scelte condotte sono state:
- non mi sono limitato al solo mercato italiano che, per ampiezza e rilevanza, non ritengo sufficiente ad un approccio di questo tipo. Ho pertanto incluso nell'analisi i maggiori mercati europei (oltre all'Italia: Germania, Francia, Olanda, oltre ai principali titoli di Belgio, Spagna, Austria, Finlandia, Portogallo).
- per omogeneità di analisi ho considerato solo titoli quotati in Euro e con bilanci redatti in Euro (ecco perchè non troverete titoli quotati in U.K. e Svizzera).
- sempre per omogeneità di analisi, ho escluso i titoli finanziari, la cui struttura di bilancio ed i principi contabili sono così diversi dalle società industriali o di servizi da non permettere un confronto corretto.
- ho introdotto una soglia dimensionale minima, per escludere dall'analisi le micro cap.

L'universo che ne risulta è formato da oltre 300 società, quotate su 10 piazze finanziarie e rappresentative di 9 macro settori (industry sectors) e di 51 micro settori (industry groups).



Fattori considerati

Verranno considerati ai fini dello screening 9 gruppi di fattori:



Entrando più in dettaglio:

- Fattori di Redditività, che misurano la capacità dell'azienda di generare utili, rapportati a grandezze sia di Conto Economico che di Stato Patrimoniale.

- Fattori Value, che definiscono cioè quanto il titolo è caro o economico in relazione a diverse grandezze (utili, ricavi, dividendo, cash flow, book value, EV, etc.), valutate su un orizzonte pluriennale (che abbraccia sia 5 esercizi passati che 2 futuri attraverso le stime degli analisti) per aumentarne la significatività.

- Fattori di Crescita Storica, che valutano i tassi di crescita dell'azienda negli ultimi anni.

- Fattori di Crescita Futura, che definiscono, sulla base delle stime degli analisti, le prospettive delle società nel prossimo biennio.

- Fattori di Rischio di Mercato, che valutano la rischiosità del titolo tramite i classici indicatori statistici di Beta e Volatilità.

- Fattori di Rischio di Business e Finanziari, che valutano ad esempio, il livello e la sostenibilità dell'indebitamento, la solvibilità nel breve termine, oltre alla solidità e stabilità del business aziendale.

- Fattori Size, che comprendono capitalizzazione di borsa e controvalore medio scambiato.

- Fattori di Analisi Tecnica, e più propriamenti di momentum, che catturano i trend di medio periodo, ma anche quelli di breve / brevissimo.

- Fattori Estimates Revisions, ossia analisi delle variazioni delle stime degli analisti, che spesso producono impatti sui corsi azionari nel breve, ma anche nel medio termine.

Le varie categorie di fattori non sono equipesate nella determinazione dell'indicatore sintetico, in base al quale vengono ordinati i titoli. Gli indicatori Value hanno un peso del 22.5%, pari a quello degli indicatori a vario titolo legati al Rischio. Seguono poi gli indicatori di Redditività, che pesano complessivamente per un 20%, e quelli di tipo Growth, che pesano per il 12.5%. Gli indicatori di tipo tecnico e quelli legati alle stime degli analisti, che evidenziano spesso un elevato grado di correlazione, hanno entrambi un peso complessivo del 10%. Marginale (2.5%) risulta infine il peso degli indicatori di Size.

Come accennato, spesso accade che indicatori diversi appartenenti alla medesima categoria mostrino un elevato grado di correlazione tra di loro (pensate ad esempio al ROE ed al ROA).
Può accadere che anche indicatori appartenenti a categorie differenti mostrino, magari a sorpresa, elevati gradi di correlazione (ad esempio, gli indicatori di Redditività, ROE e ROA, mostrano tipicamente un grado elevato di correlazione negativa con gli indicatori Value, specie quelli legati al book value).
Può, infine, accadere che intere categorie di indicatori siano tra loro correlate (come detto in precedenza, indicatori tecnici e stime degli analisti).
Per evitare che queste situazioni possano "falsare" il modello, portando magari a sbilanciarlo verso alcuni indicatori piuttosto che altri, mensilmente provvederò ad effettuare degli aggiustamenti ai pesi standard, definiti di volta in volta in base alla matrice di correlazione dell'intero spettro di indicatori.



Portafoglio top e worst

L'identikit ideale dei titoli che andranno di mese in mese a comporre il portafoglio top (che comprenderà i 10 migliori titoli, così come risultanti dai fattori sopra indicati) è pertanto quello di una società ad elevata redditività, multipli contenuti, elevati tassi di crescita sia passati che stimati per il futuro, livello di rischiosità di mercato, di business e finanziaria inferiore alla media, dimensioni tendenzialmente superiori alla media, con un buon trend tecnico di medio termine, ma non in situazioni di ipercomprato di breve.

L'identikit ideale dei titoli che comporranno il portafoglio worst (che comprenderà i 10 peggiori titoli, così come risultanti dai fattori sopra indicati) è invece quello di una società con redditività scarsa o negativa, multipli elevati, tassi di crescita sia passati che stimati per il futuro bassi o negativi, livello di rischiosità di mercato, di business e finanziaria superiore alla media, dimensioni tendenzialmente inferiori alla media, con un trend tecnico di medio termine negativo, ma al contempo una situazione di ipercomprato di breve.

Nella costruzione dei 2 portafogli verranno inoltre seguite delle semplici regole di diversificazione settoriale e geografica, in modo da evitare una eccessiva concentrazione verso una particolare industry o su un particolare paese.

Entrambi i portafogli verranno confrontati mensilmente con il mercato, sia in termini di rendimento, che di rischio.

Occorre precisare fin d'ora come il portafoglio worst, ossia quello comprendente i titoli ritenuti "peggiori", si andrà probabilmente a caratterizzare per rendimenti particolarmente volatili ed estremi. Potranno quindi esserci mesi (ad esempio situazioni di rimbalzo dei mercati azionari dopo una prolungata fase ribassista) in cui il portafoglio worst sovraperformerà quello top in maniera considerevole. L'assunto su cui è stato costruito il modello e che andremo a verificare nei prossimi mesi è che, tuttavia, nel medio-lungo termine, i titoli di qualità elevata consentano di ottenere rendimenti aggiustati per il rischio significativamente superiori.

Presentazione

Sono un appassionato di finanza ed in particolare di modelli quantitativi applicati alla selezione di titoli azionari. Non sono un "quant" ed i modelli che andrò a sviluppare non pretendono di essere statisticamente rigorosi in senso stretto. Cercheranno, piuttosto, di utilizzare alcuni semplici strumenti statistici e matematici, condendoli se possibile con una abbondante dose di buon senso.

Il blog nasce come una sorta di diario personale, nel quale annotare spunti, analisi e simulazioni. Le strategie oggetto di studio verranno presentate e monitorate nel continuo, per verificarne l'efficacia e la robustezza.

Il mio approccio cercherà di combinare analisi e strumenti che spesso sono visti estranei, se non antitetici, l'uno all'altro: i modelli oggetto di studio includeranno infatti nel contempo variabili di analisi fondamentale, analisi tecnica, elementi di statistica dei mercati finanziari. Ritengo, infatti, che solo considerando congiuntamente queste dimensioni si possa arrivare alla valutazione complessiva di un titolo azionario. Il tutto con un approccio sistematico, ossia riducendo al minimo l'intervento e le scelte discrezionali, che saranno concentrate sulla fase di ideazione del modello.

Il primo modello che andrò a delineare, denominato "Classic", sarà un sistema relativamente semplice di selezione di titoli, basato su regole di buon senso. Il modello cercherà infatti di individuare quei titoli che vengono comunemente definiti "da cassettisti": si tratta di azioni che si distinguono solitamente per elevati livelli di redditività e solidità finanziaria, indebitamento ridotto, valutazioni interessanti. Verranno nel contempo inclusi nella valutazione alcuni elementi di analisi tecnica e statistica.

Il secondo modello che descriverò, denominato "Dynamic" e che sarà disponibile a partire dall'autunno prossimo, sarà invece maggiormente complesso e con finalità più "speculative". Partendo dall'analisi delle medesime variabili, le utilizzerà in maniera diversa, cercando di individuare quelli che sono i trend di mercato ed andando a selezionare i titoli che da questi trend possono trarre beneficio.

Ultimo appunto: come anche indicato nel disclaimer, che vi invito a leggere, il blog non si configura assolutamente come servizio di consulenza, nè come invito all'acquisto di strumenti finanziari. Vuole essere soltanto un luogo dove poter analizzare strategie e modelli di investimento puramente teorici, la cui applicazione concreta non mi sento di suggerire e consigliare. Proprio per questo approccio di studio, verranno trascurati fattori particolarmente rilevanti nel mondo reale, quali oneri di transazione, elementi fiscali, ecc.
Pertanto chi volesse comunque seguirle i modelli descritti lo fa cosciente di tutti i rischi e se ne assume la totale responsabilità.

Per ogni richiesta di informazioni, consigli, critiche o altro, potete scrivermi al seguente indirizzo e-mail: perrimeson10@gmail.com