martedì 10 agosto 2010

Trends: Quali stili funzionano sui mercati azionari - Parte 2

(continua da Parte 1)

Andiamo ora a concentare la nostra attenzione sul comportamento del mercato europeo che, per ovvie ragioni, è quello che ci interessa maggiormente.
Come già analizzato all'interno della prima parte del post, la volatilità ed i timori macroeconomici che i mercati hanno sperimentato nel corso del primo semestre si sono riflessi in maniera evidente sulla performance dei diversi stili di investimento. La tabella ed i grafici sottostanti, predisposti dagli analisti di RBS, ci aiutano a fare chiarezza in tal senso.




Value
Dalla tabella e dal grafico, appare evidente la performance negativa dello Stile Value (Information Ratio di -1.9): nel II trimestre in particolare, con l'aggravarsi dei timori macroeconomici sul conto dei paesi "periferici", i titoli con valutazioni interessanti, associati dagli investitori ad una maggiore rischiosità, hanno sottoperformato il mercato. 
Occorre, tuttavia, segnalare che, come mostra il grafico, non tutti gli indicatori di tipo Value hanno sottoperformato: se, infatti, la linea arancione spessa (che rappresenta la performance media dei diversi indicatori Value) mostra un andamento calante, alcuni singoli indicatori (rappresentati dalle linee tratteggiate sottili) hanno avuto invece performance leggermente positive, specie sul finire del periodo. E' questo, in particolare, il caso del Dividend Yield: ciò testimonia come, in situazioni di mercato volatili e di difficile lettura, gli investitori considerino un elevato flusso cedolare come un plus importante. Poichè, a dispetto del rimbalzo delle ultime settimane, la situazione sui mercati azionari appare tutt'altro che stabile, il Dividend Yield continuerà probabilmente ad essere un fattore premiante anche nella seconda parte dell'anno.


Growth
Gli indicatori di tipo Growth hanno avuto nel complesso un Information Ratio appena positivo (+1,0). Se, nel complesso, questo stile di investimento ha contribuito in maniera molto limitata alla generazione di alpha nel corso del semestre, occorre segnalare anche in questo caso una forte dispersione dei singoli indicatori. Questo testimonia come, nella definizione di una strategia di investimento, non sia sufficiente analizzare gli stili di investimento nel loro complesso (Value, Growth, ecc.), ma occorra molto spesso porre l'attenzione sui singoli indicatori che, in molte situazioni, possono evidenziare andamenti anche completamente divergenti.


Risk
 In un contesto di forte avversione al rischio, la sottoperformance degli indicatori di rischio, testimoniata con chiarezza dal grafico, appare logica. I titoli ad alto Beta, alta volatilità ed elevato indebitamento hanno infatti nettamente sottoperformato il mercato. Occorre, tuttavia, segnalare come, a fronte di una performance semestrale molto elevata in valore assoluto (-22.9%), l'Information Ratio dello Stile Risk sia tutto sommato contenuto, sempre in valore assoluto (-1.5). Questo è dovuto all'elevata erraticità degli indicatori di rischio, con alcune brusche inversioni di trend che ne hanno reso difficile lo sfruttamento nel semestre passato.


Profittabilità
Gli indicatori di profittabilità si sono mossi in maniera esattamente opposta a quelli di rischio. Non appare certo sorprendente che, in situazioni di particolare tensione, vengano privilegiati i titoli con ampi margini di profitto a discapito di quelli con margini più risicati o, addirittura, negativi.
Anche in questo caso, un Information Ratio molto contenuto (0,8) testimonia la presenza durante il semestre di bruschi e repentini cambi di trend.


Variazioni delle Stime degli Analisti / Momentum LT / Momentun BT
Questi sono stati i tre stili di investimento maggiormente premianti nel corso del primo semestre. Questo è testimoniato, infatti, dall'Information Ratio superiore a 2. Le Estimates Revisions sono lo stile chiaramente vincitore, con un Information Ratio addirittura di 4.3.
Anche gli indicatori momentum, sia a breve che a lungo termine, hanno comunque offerto performance positive: ciò vuol dire che i titoli con un'elevata performance positiva nelle settimane/mesi passati,  hanno continuato a battere il mercato anche nelle settimane successive.
Occorre anche sottolineare come i 3 stili di investimento abbiano mostrato una elevata correlazione nei loro andamenti, particolarmente chiara nel caso di Estimates Revisions e Momentum a LT (i 2 grafici praticamente fotocopia parlano da soli).


Size
In situazioni di mercato volatilili, si assiste normalmente ad uno spostamento dell'interesse degli investitori sulle large cap, considerate un porto più sicuro rispetto alle società a piccola e media capitalizzazione. Stranamente, non è quello che è accaduto nel semestre trascorso, come evidenzia l'Information Ratio dello stile Size praticamente pari a 0. Questo fenomeno è stato ancora più evidente sugli altri mercati geografici (US e Giappone in primis), dove si è addirittura assistito ad una netta overperformance delle small cap sulle large cap.


In questo post abbiamo analizzato quali sono gli stili di investimento che hanno funzionato nel semestre scorso e che hanno una buona probabilità di funzionare anche nel prossimo futuro, visto che questi trend hanno spesso una portata di diversi mesi, se non di anni.

In un prossimo post andremo invece ad analizzare, sempre grazie agli analisti di RBS, questi stessi stili di investimento su un orizzonte molto più ampio, pari ad un ventennio.

(continua...)

Nessun commento:

Posta un commento