mercoledì 24 novembre 2010

Modello Dynamic: Portafoglio Dicembre

Ed eccoci al primo appuntamento con il Modello Dynamic, che in questi mesi di test preventivo offline ha fornito risultati davvero sorprendenti (con una overperformance del Portafoglio Long rispetto a quello Short di oltre il 14% solo negli ultimi 2 mesi).

Prima ancora di vedere i titoli, vediamo come il modello "legge" il mercato e qual è quindi la sua esposizione ai diversi fattori di rischio.


Value -1,28% Fattore ininfluente
Redditività -12,98% Premiati i titoli a scarsa redditività
Crescita Storica -1,64% Fattore ininfluente
Crescita Futura 6,69% Premiati i titoli con elevata crescita storica
Market Risk -21,82% Premiati i titoli ad elevato beta
Business&Financial Risk -3,99% Fattore ininfluente
Size 1,86% Fattore ininfluente
Momentum M/L Term 18,84% Premiati i titoli con Momemtum a M/L termine positivo
Short Term Mean Revers. -12,88% Premiati i titoli con Momemtum a breve termine positivo
Estimates Revisions 18,02% Premiati i titoli con revisioni positive da parte degli analisti

In sostanza, possiamo leggere 2 elementi principali: una propensione verso titoli a bassa qualità (bassa redditività ed alto rischio) a cui si coniuga una forte esposizione al fattore Momentum, sia di breve che di medio/lungo termine, nonchè al fattore Estimates Revisions, che è anch'esso affine al Momentum (se le stime di crescita di un titolo vengono riviste al rialzo, il titolo probabilmente reagirà in maniera positiva e ne consegue che i titoli con Estimates Revisions positive evidenziano di solito un Momentum positivo).
I fattori classici (Value, Growth e Size) vengono invece considerati al momento ininfluenti nel determinare i rendimenti dei titoli e, quindi, ignorati.

Ma ecco i portafogli:


Portafoglio Long
Titolo Industry Paese Mkt cap Beta
Pirelli & C. Auto Parts&Equipment Italy 2.899 1,32
Prosieben Sat.1 Media Ag-Pfd Media Germany 4.591 2,39
Aurubis Ag Metal /Hardware Germany 1.583 1,31
Stora Enso Oyj-R Shs Forest Products&Paper Finland 5.344 1,31
Brembo Spa Auto Parts&Equipment Italy 550 1,16
Iren Spa Electric Italy 1.501 0,85
Wartsila Oyj Miscellaneous Manufactur Finland 5.330 1,10
Siemens Ag-Reg Miscellaneous Manufactur Germany 78.146 1,12
Safran Sa Aerospace/Defense France 10.221 1,12
Kuka Ag Hand/Machine Tools Germany 479 0,77



11.065 1,25










Portafoglio Short
Titolo Industry Paese Mkt cap Beta
Atlantia Spa Commercial Services Italy 9.395 0,80
Saft Groupe Sa Electrical Compo&Equip France 635 0,88
Maurel Et Prom Oil&Gas France 1.242 0,99
Edf Energies Nouvelles Sa Energy-Alternate Sources France 2.276 0,61
Thales Sa Aerospace/Defense France 5.373 0,33
Erg Spa Oil&Gas Italy 1.407 0,44
Trevi Finanziaria Spa Engineering&Construction Italy 598 0,83
Portugal Telecom Sgps Sa-Reg Telecommunications Portugal 9.014 0,50
Elia System Operator Sa/Nv Electric Belgium 1.634 0,11
Roth & Rau Ag Electronics Germany 190 1,48



3.177 0,70

Due parole di commento: ho già sottolineato che il Modello Dynamic si configura come meno conservativo e maggiormente speculativo rispetto a Classic, potendo all'occorrenza esporsi a fattori (alto indebitamento, scarsa redditività, elevati  multipli di mercato, ecc.) rispetto ai quali Classic è invece "allergico" e potendo sovrapesare fortemente uno o più specifici fattori a scapito degli altri. Ed è proprio quello che accade questo  mese, con la propensione a titoli a scarsa qualità e con la forte esposizione verso il fattore Momentum.
Questo porta alla contemporanea inclusione di un titolo (Portugal Telecom Sgps Sa-Reg) nel portafoglio Top del Modello Classic ed in quello Short del Modello Dynamic.  Questa che potrebbe apparire come una contraddizione, si spiega e va interpretata alla luce di quanto sopra. Vedremo a fine mese se, almeno in questo caso, avrà avuto ragione l'approccio più strategico di Classic o quello più opportunistico e speculativo di Dynamic.

Modello Classic: Portafoglio Dicembre

Ecco i portafogli del Modello Classic per il mese di dicembre:


Portafoglio Top
Titolo Industry Paese Mkt cap Beta
Orion Oyj-Class B Pharmaceuticals, Biotechnology FINLAND 2.261 0,32
Fuchs Petrolub Ag Chemicals GERMANY 2.245 0,97
Portugal Telecom Sgps Sa-Reg Diversified Telecommunication PORTUGAL 9.014 0,50
Total Sa Energy FRANCE 89.075 0,89
Wolters Kluwer Media NETHERLANDS 4.614 0,67
Rwe Ag Utilities GERMANY 27.348 0,73
Alstom Electrical Equipment FRANCE 9.562 1,18
Pfeiffer Vacuum Technology Machinery GERMANY 872 0,38
Diasorin Spa Health Care Equipment & Servic ITALY 1.772 0,21
United Internet Ag-Reg Share Software & Services GERMANY 2.698 0,93















Portafoglio Worst
Titolo Industry Paese Mkt cap Beta
Bulgari Spa Consumer Dur. & App. & Services ITALY 2.271 1,15
Orpea Health Care Equipment & Servic FRANCE 1.369 0,69
Fraport Ag Transportation GERMANY 4.157 1,11
Cie Generale De Geophysique Energy FRANCE 2.712 1,82
Gemina Spa Transportation ITALY 740 1,35
Accor Sa Consumer Dur. & App. & Services FRANCE 7.490 1,14
Singulus Technologies Machinery GERMANY 146 1,29
Morphosys Ag Pharmaceuticals, Biotechnology GERMANY 364 0,44
Pfleiderer Ag-Registered Shs Construction & Engineering GERMANY 122 1,82
Edf Energies Nouvelles Sa Utilities FRANCE 2.276 0,61

Modello Classic: Performance Novembre

Parziale riscatto nel mese di novembre per il modello Classic, con il portafoglio Top che torna a sovraperformare quello Worst, ma non riesce a tenere il passo del mercato nel suo complesso.

Come potete vedere il risultato complessivo del portafoglio Top è stato appesantito dalla debacle di Seat PG, senza la quale la performance sarebbe stata abbondantemente positiva e superiore al mercato. Ho già indicato i particolari motivi che hanno portato alla selezione di questo titolo. A partire da questo mese allenterò i vincoli di diversificazione, non tanto in risposta a questo sfortunato episodio, ma perchè ritengo che una certa diversificazione sia opportuna, ma a patto che non vada ad inficiare la natura e gli obiettivi dei modelli.

Allargando l'orizzonte di osservazione, il risultato non muta, con il Portafoglio Top che sovraperforma abbondantemente quello Worst, ma che rimane indietro rispetto al mercato:

domenica 14 novembre 2010

Modello Dynamic: Descrizione (Parte 2/2)

Nel precedente post abbiamo visto alcuni esempi che mostrano come i mercati siano caratterizzati dalla presenza di trend prolungati che impattano sui diversi stili di investimento o fattori di rischio.

Il nuovo modello Dynamic, che nascerà ufficialmente a fine mese (dopo aver condotto qualche mese di bene augurante "prova su strada"), mira a sfruttare questo fenomeno attraverso la selezione di titoli che, in base alle loro caratteristiche fondamentali e tecniche, risultano essere favoriti dai trend in atto.

In sostanza, il meccanismo di funzionamento del Modello Dynamic si basa su due step:
  • L'individuazione degli stili in trend positivo e di quelli in trend negativo. Gli stili ed i fattori considerati non sono ristretti ai soli Value, Growth e Size, ma abbracciano 9 categorie diverse di indicatori, rappresentati nella figura seguente, per un'analisi dei quali vi rinvio alla presentazione del Modello Classic, che lavora su quegli stessi indicatori, pur in maniera completamente diversa. 

  • Selezione dinamica di quei titoli che dai trend in atto possono trarre vantaggio. 

    Dynamic è, quindi, un modello che seleziona i titoli col maggiore e minore rendimento atteso sulla base di un ampio spettro di indicatori, il cui peso è modificato dinamicamente, permettendo quindi al modello di adattarsi alle diverse condizioni di mercato. In questo sta la principale differenza rispetto al Modello Classic che, invece, si basa su un meccanismo che assegna un peso costante ai diversi indicatori.
    Dynamic è, ovviamente, un modello meno conservativo e maggiormente speculativo rispetto a Classic, potendo all'occorrenza esporsi a fattori (alto indebitamento, scarsa redditività, elevati  multipli di mercato, ecc.) rispetto ai quali Classic è invece "allergico", e potendo sovrapesare fortemente uno o più specifici fattori a scapito degli altri.

    Un'ultima nota metodologica: il fatto che il modello si basi su una pluralità di indicatori e non su uno solo (value, piuttosto che growth o size) rappresenta da un lato un'opportunità e dall'altro un rischio.
    Poichè, data la natura ciclica dei mercati finanziari, non tutti i fattori evidenziano contemporaneamente una effettiva capacità predittiva (positiva o negativa che sia), un modello multifattoriale (che si basa cioè su più di un indicatore) amplia in maniera significativa il ventaglio di opportunità, permettendo di avere a disposizione in qualunque fase di mercato uno o più indicatori che ci aiutano a capire quali fattori di rischio stanno effettivamente determinando i movimenti del mercato.
    D'altro canto, l'utilizzo contemporaneo di fattori tra di loro altamente correlati non fornisce valore aggiunto in termini di capacità predittiva, ma causa anzi problemi di stabilità. Per questo motivo il modello filtra l'universo di fattori considerato, utilizzando di volta in volta soltanto quegli indicatori che mostrano una autonoma capacità predittiva.

    Dal punto di vista operativo, il Modello Dynamic ricalca quello Classic. L'universo di titoli considerato è lo stesso e racchiude pertanto le società dell'area Euro, con esclusioni dei titoli finanziari e delle micro cap. 
    I portafogli Long (che comprende i titoli con la maggiore performance attesa) e Short (che comprende i titoli con la minore performance attesa) saranno formati da 10 titoli equipesati e verranno ridefiniti su base mensile. I vincoli di diversificazione saranno, infine, analoghi a quelli adottati per il modello Classic.

    L'appuntamento è quindi a fine mese, in concomitanza con l'aggiornamento del Modello Classic.

    sabato 13 novembre 2010

    Modello Dynamic: Descrizione (Parte 1/2)

    Vi presento in questi giorni il secondo (e, almeno per l'immediato futuro, ultimo) modello di selezione titoli targato EquityScreening.
    Il modello si chiamerà Dynamic. In che cosa si sostanzia la dinamicità che dà il nome al modello? Nell'esposizione ai diversi fattori di rischio, o stili di investimento.
    Ma andiamo con ordine.

    L'idea del modello nasce dall'osservazione del fatto che molto spesso l'evoluzione dei mercati azionari, anzichè riflettere il random walk tipico di un mercato efficiente, segue dei trend ben definiti (fenomeno che viene tecnicamente definito "momentum"). Questi trend non riguardano solo i singoli titoli azionari o i singoli indici di borsa, ma impattano anche sugli stili di investimento.

    Concentriamoci per un momento sui due più famosi stili di investimento (Value e Growth Investing). Il grafico seguente ci mostra la performance dell'MSCI US Value (linea blu) e dell'MSCI US Growth (linea rossa), entrambi rispetto all'MSCI US (che li racchiude). Se uno dei 2 indici si trova al di sopra dell'asse delle ascisse, vuol dire che in quel periodo sta sovraperformando il mercato nel suo complesso, e viceversa.

    Fonte Bloomberg, Rielaborazione EquityScreening - Performance 12M rolling

    E' evidente che l'overperformance di uno stile corrisponde direttamente all'underperformance dell'altro (per inciso, questo dipende anche dalle modalità di costruzione degli indici). Ma quello che è interessante sottolineare è che questi periodi di overperformance di uno stile (value o growth che sia) rispetto al mercato nel suo complesso sono relativamente lunghi. Nel grafico ne ho individuati 5: il più corto di questi cicli è durato 1 anno e 6 mesi, il più lungo addirittura più di 6 anni!


    Questi cicli sono ancora più evidenti se andiamo a considerare il fattore size. Il grafico seguente mette a confronto, sempre sul mercato americano, la performance del segmento SMid (small&mid cap) rispetto a quella del segmento large: i periodi in cui la linea è sopra l'asse delle ascisse sono quelli in cui le small&mid cap hanno sovraperformato le large, e viceversa.

    Fonte Bloomberg, Rielaborazione EquityScreening - Performance 12M rolling 

    In questo caso le fasi di trend sono solo quattro ed hanno tutte una durata di diversi anni.

    E' pertanto chiaro come la presenza di periodi prolungati con caratteristiche omogenee, ossia la presenza di trends, rappresenti una evidente oppportunità. Se i mercati funzionano per trend, che non riguardano solo i singoli titoli, ma anche e sopratutto gli stili di investimenti ed i fattori di rischio, come possiamo sfruttare questa situazione? 

    Nel prossimo post andremo a vedere come il Modello Dynamic cercherà di farlo.

    martedì 9 novembre 2010

    Precisazione + Nuovo Modello in arrivo

    Riguardo ai portafogli del Modello Classic per il mese di novembre, mi è stato chiesto il perchè dell'inserimento nel Portafoglio Top, (che dovrebbe includere società solide, redditive, in crescita, cheap, ecc.) di un titolo come Seat PG.

    In effetti sulle prime questo fatto ha sorpreso molto anche me. In realtà lo screening posiziona Seat non nelle primissime posizioni, anzi... (è 116sima sui 284 titoli considerati per il mese in corso).

    Viene però selezionata in virtù dei limiti di diversificazione che ho imposto: in sostanza Seat era "il meno peggio" tra i titoli a bassa capitalizzazione ed alto beta.

    E' la prima volta che mi capita di dover pescare così in basso nella classifica. Se la situazione si ripresentasse nei mesi futuri, opterò per un allentamento dei limiti di diversificazione, in modo tale da far sì che i portafogli restino coerenti con gli obiettivi dichiarati.

    Segnalo inoltre che, come annunciato fin dalla presentazione del blog, a partire da dicembre al Modello Classic si affiancherà un nuovo modello di Equity Screening, denominato Dynamic, che descriverò meglio nei prossimi giorni.