venerdì 18 febbraio 2011

Mercato americano ed europeo: valutazioni a confronto


Abbiamo recentemente parlato del CAPE (Ciclically Adjusted Price Earnings Ratio), vale a dire una versione adattata del classico P/E che fornisce una stima abbastanza accurata dei rendimenti del mercato azionario nel medio/lungo termine. Il CAPE nella sua versione originaria, sviluppata da Robert Shiller, viene applicato all’S&P500, l’indice più rappresentativo del mercato americano.

Gli analisti di BNP Paribas proprio in questi giorni hanno pubblicato un’analisi all’interno della quale applicano la metodologia di Shiller anche al mercato europeo. Viene, in particolare, creato un indice, il BNP Shiller PEs Index, che raffronta il CAPE del mercato europeo con quello del mercato americano.
L’indice, la cui evoluzione storica è rappresentata di seguito, viene calcolato come:

CAPE Mercato Europeo   /   CAPE Mercato Americano

Fonte: BNP Paribas



Un indice pari ad 1 vuole, pertanto, dire che i 2 mercati presentano un livello di valutazione analogo, mentre un indice sopra 1 indica che il mercato europeo è più caro di quello americano, e viceversa.

L’indice è attualmente vicino ai suoi minimi: il mercato europeo presenta al momento valutazioni molto interessanti se raffrontato al mercato americano. Questo è, evidentemente, l’effetto dei timori sul debito di diversi paesi europei che, come abbiamo visto nel corso del 2010, si sono riflessi direttamente sulle performance dei rispettivi mercati azionari.

Diventa, a mio parere, interessante verificare se questo indice è stato nel passato in grado di spiegare il differenziale di rendimento tra i mercati delle 2 aree geografiche. Per fare questo, ho utilizzato gli indici MSCI North America ed MSCI Europe, entrambi nelle versioni net return (cioè col reinvestimento dei dividendi) e local currency.

I grafici seguenti mostrano la relazione tra il BNP Shiller Index ed il differenziale annuo di rendimento Europa-US rispettivamente nei successivi 1, 3, 5 e 10 anni. Ci attendiamo una relazione negativa tra le 2 variabili:

Fonte dati: BNP Paribas, Bloomberg.         Elaborazione: EquityScreening



Per quanto il periodo analizzato non sia molto esteso, possiamo osservare che:

  • Come ci attendavamo, esiste effettivamente una relazione negativa tra le 2 variabili: quando il BNP Shiller Index è elevato (superiore ad 1), il livello superiore di valutazione del mercato europeo si traduce solitamente in un differenziale di rendimento negativo negli anni successivi (mercato europeo che sottoperforma quello americano). Viceversa, ovviamente, in caso di BNP Shiller Index contenuto (inferiore ad 1), il livello inferiore di valutazione del mercato europeo si traduce solitamente in un differenziale di rendimento positivo negli anni successivi (mercato europeo che sovraperforma quello americano).
  • Così come abbiamo osservato nel corso dell’analisi del CAPE di Shiller, anche in questo caso la capacità predittiva aumenta al crescere del periodo sotto osservazione, come dimostra L’R2 che passa dal 2.55% sui rendimenti ad 1 anno al 35.65% sui rendimenti a 10 anni.

Come abbiamo già osservato, l’indice è vicino ai suoi minimi. Gli analisti di BNP Paribas concludono che il mercato europeo è attualmente da preferire a quello americano. A mio parere occorre, però sottolineare che, in caso di ritorno delle tensioni sui paesi periferici, il differenziale di valutazione, almeno nel breve termine, potrebbe essere destinato ad allargarsi ulteriormente.

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